Blog: quando il piano editoriale è il 70% del lavoro; parte 1/2

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Gira e rigira si finisce sempre a parlare di piano editoriale perché diciamocelo, è probabilmente la parte più importante del processo e allo stesso tempo quella più trascurata.
Sembra semplice aprire e “mantenere” un blog ma poi all’atto pratico sappiamo benissimo che dopo qualche settimana cominciano a scarseggiare gli argomenti, si comincia a perdere un sacco di tempo per trovare delle idee e metterle su carta e si finisce con l’abbandonare il progetto. Benedetta strategia: gioia e dolore di ogni blogger.


Il piano editoriale è un argomento tanto discusso quanto sottovalutato. In questo articolo introduco l'argomento richiamandone due aspetti fondamentali.

Perché di questo si tratta: il piano editoriale non è niente di più e niente di meno che strategia; la parola magica che ogni marketer (e non solo) deve conoscere e applicare per sperare di ottenere dei risultati nel tempo.
Vale per tutto, dalla gestione dei social media al blog ed è proprio in rapporto a quest’ultimo che oggi ne vorrei parlare con te.

 

Cos’è un piano editoriale?

Partiamo dal significato che Treccani da delle due parole che compongono questo termine
 

  • Piano: Complesso di indicazioni, ordinatamente elaborate e prefissate nella loro successione, per lo più (ma non necessariamente) in un documento scritto, secondo le quali si intende predisporre e regolare lo svolgimento di un’azione, di un’attività o di una serie di attività, di un’impresa.
  • Editoriale: Che concerne un editore, una società editrice, o più generalmente l’editoria, cioè il complesso degli editori e delle imprese editrici (sia di libri, sia di giornali quotidiani o periodici): l’industria, l’attività e.; un’interessante iniziativa e.; la crisi e. (o nel settore, nel campo editoriale).

 

Già da questa introduzione è facile intuire che piano editoriale fa rima con strategia.
Spesso come dicevo in precedenza è una parte del lavoro che si tende a sottovalutare, soprattutto quando si è alle prime armi, perché pensiamo di poter risolvere facilmente tutti i problemi che ci si presentano.
Niente di più sbagliato!
Allo stesso modo considera anche che mettere nero su bianco un piano editoriale non è come firmare un patto di sangue, puoi sempre intervenire successivamente con degli aggiustamenti ma ti serve ad avere e mantenere una linea, a sapere cosa pubblicare e quando pubblicarla e così via; di seguito entrerò più nel dettaglio.

 

I punti essenziali di un piano editoriale

Forse lo saprai già ma una rinfrescatina non fa mai male, ogni piano editoriale che si rispetti definisce almeno:

 

  • Obiettivi
  • Pubblico
  • Contenuti
  • Fonti
  • Calendario editoriale

 

Oggi vedremo insieme i primi 2 punti di questa lista, voglio evitare che l’articolo diventi troppo lungo e quindi ho deciso di dividerlo in due parti.
Prendi carta e penna oppure se preferisci e devi condividere con altri il piano vanno benissimo anche i documenti di google drive ad esempio o qualsiasi altro “tool” digitale che ti permetta di condividere informazioni.

 

1 – Obiettivi

Individuare gli obiettivi non significa scrivere che fra 6 mesi vuoi essere il blogger più seguito sul pianeta.
Inquadra piuttosto degli obiettivi concreti di lungo periodo e di breve periodo.
Per dare forma ai primi ci viene in soccorso Riccardo Esposito, che nel suo libro:”Fare blogging – Il mio metodo per scrivere contenuti vincenti” ci suggerisce di rispondere alle seguenti 3 domande:

 

  • Perché vuoi aprire un blog?
  • Cosa ti aspetti da un blog?
  • Quanto tempo vuoi investire in questo blog

 

Non serve siano obiettivi di anni, anzi forse è controproducente, 12/15 mesi sono più che sufficienti.
Farsi conoscere in un determinato settore e quindi ottenere contatti, aumentare le visite mensile o giornaliere del proprio sito per fare qualche esempio.

 

Per quanto riguarda invece gli obiettivi di breve termine (4/5 mesi) bisogna essere un po’ più concreti.
Potrebbe essere ad esempio quello di creare uno stile facilmente riconoscibile e quindi fare in modo che si capisca subito che è il blog è il tuo.

 

2 – Pubblico

Di questo abbiamo già parlato discutendo di storytelling ed analisi del lettore, grosso modo i punti da indentificare sono i medesimi: età, sesso, valori, paure, bisogni e più in generale tutto quello che può aiutarti a identificare il lettore tipo del tuo blog.

 

Non puoi pensare che il blog venga letto dal mondo intero, devi rivolgerti a qualcuno di più specifico.
In questo senso può venirti in aiuto frequentare blog, social, community del tuo settore, e partecipare attivamente alle discussioni che si creano nelle stesse.
Oppure ancora utilizzare strumenti di ricerca, mi viene in mente la ricerca avanzata di twitter (se ad esempio usi questo strumento) per capire chi ruota intorno agli argomenti che vuoi trattare.

 

Con questo ho introdotto l’argomento e la settimana prossima chiuderò il cerchio.
Certamente non ti ho dato informazioni nuove, piuttosto è mia intenzione rimarcare l’argomento perché spesso si tende a sottovalutare quanto sia importante un piano editoriale nella creazione e nel mantenimento di un blog.

 

Come sempre se hai dubbi o domande non esitare a scriverci.

 

Scrivici

 

Fonti:

– Riccardo esposito, Fare blogging – Il mio metodo per scrivere contenuti vincenti, Flaccovio Editore, 2014.

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Ciao, nella vita mi occupo digital marketing ed in particolare di storytelling. Sono nato una prima volta in Veneto e una seconda a Milano. Se vuoi incontrarmi per fare due chiacchiere mi trovi in Talent Garden Calabiana oppure sui canali social a lato. Ti aspetto 🙂