Nella definizione di una social media strategy e, più in generale, di una digital strategy è molto importante identificare il proprio pubblico di riferimento e capire quali sono gli argomenti che più gli interessano. Questa fase ci permette infatti di definire una strategia di contenuti interessanti e di valore per il nostro pubblico. Parte integrante del content marketing è la content curation: ma cos’è? quali sono gli strumenti che ci servono? Ne parliamo in questo articolo.
Ho già parlato dell’importanza del content marketing e dei contenuti di qualità in questo articolo. Qui ci occuperemo invece di una parte fondamentale del content marketing: la content curation.
Cos’è la content curation?
Definiamo content curation quell’attività che permette ad una team o ad individuo di trovare, organizzare, annotare e condividere i contenuti più rilevanti e di alta qualità su un specifico argomento per il proprio pubblico di riferimento.
Content curation significa quindi portare un valore aggiunto ed avere un focus mirato sul proprio pubblico di riferimento. Si tratta di un’attività che dev’essere pianificata come parte integrante del content marketing e deve essere svolta da una persona o da un team, non semplicemente da un algoritmo.
Come sviluppare una content curation di successo?
La content curation, come tutte le attività di content marketing, va presa sul serio. Non si tratta semplicemente di un copia e incolla di articoli, contenuti e link che ci sembrano interessanti. Per sviluppare e mantenere nel tempo una strategia di content curation di successo può essere utile seguire questi sei passi.
1. Sviluppa la tua content curation strategy attraverso la definizione di obiettivi.
Qual è lo scopo che vuoi raggiungere attraverso la content curation? È importante porsi questa domanda perché permetterà poi di individuare le metriche attravero le quali capire se l’obiettivo è stato raggiunto.
Attraverso la content curation ci sono diversi obiettivi che possiamo perseguire. Il primo possiamo definirlo generalmente “di marketing”. In pratica condividiamo contenuti, informiamo, educhiamo gli utenti e contemporaneamente potenziamo il marchio diventando noi stessi influencer. Un altro obiettivo perseguibile attraverso la content curation è quello di creare un canale online in grado di monetizzare attraverso sponsorizzazioni e annunci.
Voglio ricordarti che la content curation può essere utilizzata anche internamente per il cosiddetto marketing interno e quindi, in questo caso, lo scopo potrebbe essere quello di informare ed educare uno specifico team.
2. Individua temi e argomenti.
Quali sono gli interessi, le esigenze e i desideri del tuo pubblico di riferimento? Di cosa parla e con chi interagisce? Sono tutte domande che permettono di definire quali sono gli argomenti da trattare e quindi capire i temi da curare. Si tratta di una fase che dovrebbe essere svolta una sola volta nella definizione della strategia per la content curation. Questo non significa che non è necessario evolversi e cambiare, ma è essenziale scegliere accuratamente all’inizio e seguire un piano d’azione. Sbagliare argomenti e temi ti porterà a non coinvolgere il pubblico e, probabilmente, modificare la percezione che gli utenti hanno del brand.
Ci sono in particolare tre fattori da tenere ben in considerazione per individuare gli argomenti:
- Competitività del contesto: quanta concorrenza c’è per questo tema? Cerca argomenti con una concorrenza relativamente bassa, che ti permettono quindi di crearti uno spazio d’azione.
- Interesse del pubblico di riferimento: il pubblico è interessato a questo tema? Cerca argomenti in grado di coinvolgere il tuo pubblico.
- Quantità e qualità dei contenuti presenti: ci sono abbastanza contenuti che ti permettono di fare content curation? I contenuti presenti sono di qualità? Cerca temi e argomenti che siano già trattati in modo accurato.
Se trovi un argomento in grado di rispettare questi tre fattori sei sulla strada giusta.
3. Trova le fonti.
Una volta definito l’argomento è essenziale trovare le fonti che lo trattano. Devono naturalmente essere fonti di valore e di qualità, quindi prenditi del tempo per sceglierle con attenzione. Possiamo suddividere le sorgenti dei contenuti in due tipologie:
- fonti note e di fiducia: si tratta di sorgenti di contenuti conosciute e che tu e il tuo pubblico considerate autorevoli. Tipicamente creano contenuti di qualità e rilevanti quotidianamente e anche per questo sono delle fonti molto utili. Posso consigliarti di scegliere almeno una decina di queste fonti. Possono essere, ad esempio, blog, riviste specializzate e/o scientifiche, account e profili social media di influencer.
- Ulteriori fonti: sono sorgenti di contenuti meno specifiche rispetto alle precedenti ma che possono, allo stesso modo, essere interessanti e rilevanti. Esistono diversi strumenti utili per trovarle. Primo fra tutti il feed reader che permette di analizzare una grande quantità di contenuti e fonti; in secondo luogo potrebbe essere interessante iscriversi a newsletter specifiche e di settore e per ultimo resta sempre in contatto con chi si occupa di online PR perché potrebbero avere contenuti e fonti molto interessanti e sempre aggiornate.
- Pertinenti e rilevanti: devi essere in grado di capire se il contenuto è rilevante per il tuo pubblico di riferimento e se offre un approfondimento aggiuntivo rispetto a ciò che già gli utenti conoscono.
- Credibili: il contenuto deve provenire da una fonte di cui hai fiducia e che consideri autorevole.
- Di convalida o vari: il contenuto deve confermare la nostra opinione oppure deve essere in grado di presentare anche un punto di vista o opinioni alternative per coinvolgere gli utenti e creare interazione.
- Unici: il contenuto deve essere nuovo e fresco. Se non lo è, è importante trovare la fonte migliore, più autorevole, importante e di qualità che lo tratta.
4. Cura i contenuti.
È questa la fase nella quale è necessario organizzare i contenuti e renderli adatti al nostro pubblico. Esistono una grande varietà di strumenti che permettono di trovare, organizzare e condividere contenuti. Qui vogliamo però concentrarsi sui requisiti che i contenuti da condividere devono avere.
5. Condividi i contenuti.
Ora i contenuti sono pronti ad essere condivisi, ma dove? Su quali canali? Naturalmente dovrai scegliere i canali nei quali di trova e interagisce il tuo pubblico di riferimento ma al tempo stesso dovrai essere in grado di rispettare gli obiettivi della tua content marketing strategy. Puoi scegliere tra diversi canali, come un sito web dedicato, una newsletter periodica, un social media o un blog: ognuno di questi ha pro e contro, quindi scegli attentamente.
6. Analizza e misura.
Ecco l’ultima fase. I contenuti sono stati organizzati e condivisi, ora non ti resta che capire se hanno riscontrato interesse verso il tuo pubblico. È importante ricordare che la content curation utilizza, come dice il nome stesso, contenuti creati da altri e quindi, proprio per questo, è necessario utilizzare metriche specifiche, naturalmente adatte al canale attraverso il quale abbiamo condiviso i nostri contenuti. Individua KPI che ti permettono di capire se gli obiettivi che ti sei posto sono stati rispettati o meno.
Content curation non significa quindi semplicemente condividere i contenuti di altri ma creare una strategia e un piano d’azione che permetta di definire l’argomento o gli argomenti che vogliamo trattare, le fonti che ci possono fornire i contenuti e i canali nei quali vogliamo condividerli.
Ti interessa la content curation? Vuoi approfondire questo tema? Scrivici!
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