Il content marketing è una parte molto importante per il nostro lavoro e ne abbiamo parlato più volte nel nostro blog; abbiamo visto l’importanza dei contenuti di qualità, come crearli conoscendo il proprio pubblico e anche come fare content curation. In questo articolo cercheremo di conoscere le metriche più adatte per misurare le attività di content marketing.
Una delle principali differenze tra essere uno scrittore o uno content marketer consiste proprio nella capacità di misurare il proprio lavoro. Conoscere le metriche ci permette quindi di capire il ruolo che il content marketing ha avuto in una più ampia strategia di digital marketing, ma anche comprendere come sviluppare le strategie future in funzione degli obiettivi da raggiungere.
Curata ha selezionato per tutti noi 29 metriche, definite essenziali. In base all’obiettivo delle attività di content marketing implementate si potrà decidere quali utilizzare e quali, invece, scartare. Utilizzarle permetterà quindi di capire se il risultato è stato raggiunto o meno.
Possiamo suddividere queste metriche in sette differenti categorie: metriche di consumo, metriche di mantenimento, metriche di condivisione, metriche di engagement o coinvolgimento, metriche di lead, metriche di vendita, metriche di produzione e costi.
In questo articolo conosceremo in dettaglio le metriche di consumo e le metriche di mantenimento. Nel prossimo articolo ti racconterò anche le altre.
Metriche di consumo
Questa metriche permettono di analizzare dove, come, quanto e quando i contenuti vengono fruiti.
- Visualizzazioni di pagina [sito web/blog]: ci dice quanti e quali sono le pagine che gli utenti stanno visitando. Con questa metrica sarà possibile identificare i contenuti che performano meglio.
- Visitatori unici [sito web/blog]: le visualizzazioni di pagina possono essere alterate dagli utenti che ripetono la visite; le statistiche riguardanti i visitatori unici del sito web o del blog permettono invece di capire le dimensioni del pubblico e quanti utenti ripetono la visualizzazione.
- Tempo medio su una pagina [sito web/blog]: questa metrica permette di capire se i visitatori consumano e scorrono velocemente i contenuti oppure se decidono di dedicarci il loro tempo.
- E-mail aperte [e-mail]: le piattaforme di direct e-mail marketing permettono di conoscere quante sono le e-mail aperte e quando è stata svolta questa azione. Questi dati permettono di capire se l’oggetto dell’e-mail era attraente e anche se l’orario di invio era adeguato.
- E-mail clic (click-through) [e-mail]: conoscere le statistiche riguardo i link cliccati sul messaggio permette di conoscere quali sono i contenuti che gli utenti hanno voluto approfondire e quali invece non sono stati ritenuti interessanti.
- Download di risorse e/o invio di dati tramite form [sito web/blog]: gli strumenti di analisi e di marketing automation ti permetteranno di capire se gli utenti vogliono maggiori informazioni e sono interessati alla tua attività. Inoltre, per capire la validità dell’attività svolta, è necessario controllare anche la validità delle informazioni fornite e quindi se si tratta di dati veritieri o meno.
Metriche di mantenimento
Sei davvero bravo a mantenere l’attenzione degli utenti? Attraverso le metriche di mantenimento puoi valutare questa capacità. Spesso risulta utile mettere a confronto queste metriche con quelle di consumo perché il raffronto ci dice se siamo in grado di costruire una relazione con il pubblico.
- Frequenza di ritorno [sito web/blog]: questo dato consente di capire quanti dei visitatori del sito web o del blog sono nuovi e quanti invece hanno già visitato le nostre pagine e ritornano. È bene avere un mix tra i due gruppi (nuovi visitatori e di ritorno), ma dobbiamo essere consapevoli che il rapporto da instaurare con ciascuna tipologia è diverso.
- Frequenza di rimbalzo [sito web/blog]: questo dato è calcolato in base a due clic: quello di entrata e quello di uscita. Se entrambi i clic avvengono all’interno della stessa pagina questa azione viene conteggiata come un rimbalzo. Una frequenza di rimbalzo molto alta potrebbe significare che i contenuti non erano interessanti per l’utente o non davano le informazioni necessarie, ma anche che i contenuti sono stati esaurienti. Mettere a confronto la frequenza di rimbalzo con il tempo medio sulla pagina può sicuramente dare informazioni più approfondite riguardo le cause del rimbalzo.
- Pagine per visita [sito web/blog]: è esattamente il dato contrario rispetto la frequenza di rimbalzo in quanto permette di capire quanti clic ci sono stati all’interno della stessa visita. Se un utente entra nel tuo blog, potrebbe essere attirato anche da altri articoli e cliccandoci il numero di pagine per visita aumenta.
- Iscrizione annullate [e-mail]: controllare il numero di unsubscribe alla newsletter può fornire dati utili riguardo la qualità dei messaggi inviati. Questo dato è facilmente controllabile attraverso le piattaforme di e-mail marketing. Allo stesso tempo è sempre bene controllare le nuove iscrizioni.
- Conteggio e crescita di fan e follower [social media]: un nuovo fan sulla pagina Facebook potrebbe essere un nuovo utente con cui costruire una relazione. È sempre necessario valutare con attenzione questo dato perché avere un’ampia fan base non significa, per forza, essere conosciuti. Potrebbe essere più interessante valutare la crescita di fan e follower piuttosto che il numero netto.
- Iscrizioni al feed [feed]: al pari delle nuove iscrizioni alla newsletter anche le iscrizioni al feed sono molto importanti e permettono di conoscere quanti utenti vogliono essere sempre aggiornati sui contenuti che creiamo.
Se sei un neofita del content marketing queste metriche ti saranno sicuramente utili. La maggior parte di queste statistiche sono facilmente estrapolabili da Google Analytics e dagli strumenti di analisi e insight di social media, piattaforme di e-mail marketing e CMS.
La prossima settimana saranno disponibili anche le altre metriche per il content marketing 😉
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Fonti:
– Content Marketing Measurement: 29 Essential Metrics [Infographic].