Web copywriting, digital copywriting, social copywriting, SEO copywriting e così via. Per ogni attività di digital marketing è stata creata una diversa accezione del copywriting. Ma non concentriamoci troppo sui termini e cerchiamo invece di capire come scrivere bene sul web. Come ti ho già raccontato nello scorso articolo lo scopo del web copywriting è proprio quello di creare contenuti interessanti e che siano il grado di catturare l’attenzione del tuo pubblico. Per fare questo è necessario scrivere in modo grammaticalmente corretto e saper utilizzare ogni parte del discorso nel modo giusto. Da cui nascono questi articoli il cui ruolo è far conoscere, a chi le ha dimenticate, le parti del discorso e capirne i segreti.
Nell’articolo della scorsa settimana abbiamo conosciuto le categorie grammaticali variabili, quelle ciò che possono modificare la desinenza. Quest’oggi di concentreremo invece sulle parti del discorso invariabili (avverbio, preposizione, congiunzione e interiezione), ne conosceremo i ruoli e le capacità.
L’avverbio
Si tratta di una parte invariabile del discorso e quindi la sua desinenza non varia. Attraverso l’avverbio possiamo modificare, precisare o integrare in significato di una frase oppure di un componente di essa.
Nel web copywriting, soprattutto nei contenuti per i social media, molte aziende utilizzano gli avverbi per rafforzare e specificare ciò che vogliono comunicare. Analizzando il tone of voice di alcune pagina Facebook noterai infatti un ampio uso degli avverbi: si tratta di una scelta consapevole e intenzionale. Questo articolo di Pennamontata analizza in specifico il tone of voice di alcuni brand attivi nel settore della cosmesi e spiega come Lancôme ed Estée Lauder facciano ampio uso degli avverbi per dare un’idea esclusiva del prodotto e del brand.
La preposizione
Come ti ho già detto le preposizioni sono una parte invariabile del discorso. In realtà questa non è la pura verità ed è necessario fare una precisazione. Le preposizioni semplici (di, a, da, in, con, su, per, tra, fra) sono parti del discorso invariabili, mentre le preposizioni articolate (della, nello ecc.) sono variabili e quindi la loro desinenza varia.
In generale in ruolo delle preposizioni è di collegare e raccordare tra loro le parti di una frase oppure più frasi. Nel web copywriting vengono utilizzate per dare maggiore chiarezza e semplicità al testo che vogliamo scrivere. Prova a pensare, ad esempio, alle comunicazioni che utilizzano “in” per far capire al pubblico cosa cosa è più adatto, di moda, cosa è “in” appunto.
La congiunzione
Le congiunzioni sono elementi invariabili che uniscono due parole di una preposizione o due preposizioni in un periodo. Possono essere di due tipi: coordinative e subordinative.
“E” e “o”, due congiunzioni, la prima ha il ruolo di unire mentre la seconda di separare. Nella comunicazione le congiunzioni vengono spesso utilizzare per far ricadere l’attenzione sul contenuto e sul significato. Anche l’uso della congiunzione “quindi” è molto interessante; questa permette infatti di far capire al lettore le conseguenze, il poi, di un’azione. Pensa alla frase “la verdura fa bene, quindi”: lo scopo è quello di convincere il lettore a mangiare la verdura senza però dirlo in modo esplicito.
Scorrendo le e-mail ha catturato la mia attenzione un oggetto che mi diceva “Per hobby o per lavoro, quest’anno fai quello che ti piace”. Si trattava di una newsletter che metteva a disposizione diversi articoli di blog, alcuni per ottenere un lavoro più adatto ai propri interessi e altri per trovare un hobby adeguato al carattere e ai propri talenti. Hobbisti e lavoratori, due pubblici completamente diversi che la newsletter ha unito in una sola comunicazione ma allo stesso tempo separato grazie alla congiunzione “o” nell’oggetto.
L’interiezione
La parola interiezione deriva dal latino intericere che significa scagliare in mezzo. È una parte invariabile del discorso ed ha il ruolo di esprimere un’improvvisa reazione dell’animo: gioia, dolore, impazienze, ecc. Le interiezioni in sé non hanno alcun senso, se non quello di ricordarci un suono onomatopeico: ahi, oh, ohimè, puah sono alcune di esse. Nei video, oggi sempre più utilizzati nei canali social, possono essere molto utili per far comprendere all’utente l’esperienza di quel momento, farlo entrare nella parte e renderlo partecipe e complice di ciò che sta accadendo. Nell’oggetto di una e-mail fanno comprendere velocemente le sensazioni che il contenuto vuole darci.
La nostra avventura tra le parti del discorso è terminata, purtroppo. Dopo questi articoli (se ti sei perso il primo, puoi cliccare qui e leggerlo subito subito), hai a disposizione nuove tecniche e qualche consiglio per creare contenuti interessanti in grado di catturare l’attenzione del tuo pubblico e far trasparire i valori del tuo brand.
Credo che il modo giusto per ricordare queste piccole tecniche e il ruolo di ogni elemento sia quello di continuare a scrivere, provare e sopratutto rileggere sempre e più volte ciò che si crea.
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Come sempre, se hai dubbi o domande, non esitare a scriverci!
Scrivici
Saremo felici di ascoltarti.
Grazie per il tempo che ci hai dedicato.
Fonti:
– Michelangelo Coviello, Il mestiere del copy, FrancoAngeli Editore, 2002.
– Maurizio Dardano e Pietro Trifone, Grammatica italiana modulare, Zanichelli, 2002.